Produzione e vendita olivi Sardegna

Tra tutte le piante da esterno prodotte e vendute da Flormediterranea, l'olivo è sicuramente quella privilegiata. Essendo largamente diffusa in tutto il territorio  della Sardegna e avendo il nostro vivaio una rete di vendita estesa, abbiamo ampliato la gamma varietale, in modo da dare risposta a qualsiasi richiesta proveniente da territori aventi tradizioni agronomiche differenti.
 
PIANTA DI OLIVO BOSANA: tra tutti spicca la BOSANA , varietà diffusa in tutta la Sardegna, ma soprattutto nel centro nord dell'isola. Questa varietà, pur essendo da manuale catalogata come oliva a doppia attitudine (olio+confetto), è utilizzata principalmente per la macinazione, da cui deriva, in base al momento della stessa, un olio più o meno piccante  avente il caratteristico sentore di carciofo.
 
PIANTA DI OLIVO SEMIDANA: olivo coltivato nella omonima zona del “Semidano”, ha delle caratteristiche straordinarie. Pianta vigorosa, di ottima produttività, dalla tipica oliva di forma rotonda con un brillante colore amaranto a maturazione. Ottima resistenza verso mosca olearia e occhio di pavone! Data la grossezza del frutto e la moderata grandezza del suo nocciolo, si tratta di una tipica varietà a doppia attitudine.
 
 
PIANTA DI OLIVO NERA DI GONNOS: varietà diffusa omogeneamente in tutta la Sardegna, tipicamente di duplice attitudine, recante un portamento non troppo vigoroso, con olive di medio/­grossa pezzatura. Diffusa in tutta l'isola, risulta essere mediamente delicata rispetto a malattie come l'occhio di pavone ed esposta ad attacchi di mosca olearia.
 
 
Al fianco di queste varietà, vi è la produzione delle cosiddette varietà nazionali, da olio, come :
 
PIANTA DI OLIVO LECCINO - Varietà estremamente vigorosa e dal portamento elegante e che bene si adatta ai climi della Sardegna. Avendo una certa naturale precocità, si consiglia maggiormente il trapianto in zone collinari o di montagna in quanto, se piantata in pianura o non distante dal mare, produce una maturazione troppo precoce, vedendo la totale invaiatura del frutto addirittura in agosto o settembre, quando i nostri frantoi sono ancora chiusi.
 
PIANTA DI OLIVO FRANTOIO -  Diverso è invece il comportamento del Frantoio: varietà che è coltivata ormai da diversi decenni in Sardegna e che presenta caratteristiche molto simili rispetto ad una BOSANA. Molto delicata verso l'occhio di pavone e la mosca olearia, produce anch'essa un olio dal tipico sentore di carciofo.
 
 
Impollinatori:
 
Data la larghissima diffusione degli oliveti su tutto il territorio regionale, solitamente non è d'uso l'utilizzo di varietà impollinatrici. Nella impostazione di un oliveto moderno e razionale, se ne consiglia però vivamente la presenza, nella misura del 10­/20% della coltivazione.
 
In particolare ci sbilanciamo nel consigliare su tutte la varietà:
 

PIANTA DI OLIVO PENDOLINO - Ottima da olio, essa si distingue per la vigoria e la conseguente produttività, oltre che per le caratteristiche agronomiche molto simili alla BOSANA. In aggiunta a queste già citate varietà da olio, ci sentiamo di proporre anche le seguenti varietà da confetto tra cui:
 
  • Pianta di olivo Carolea
  • Pianta di olivo Uovo di Piccione
  • Pianta di olivo Bella di Spagna
  • Pianta di olivo Santa Caterina
  • Pianta di olivo Ascolana
  • Pianta di olivo Nocellara del Bellice
  • Pianta di olivo Nocellara Messinese
  • Pianta di olivo Nocellara Etnea
  • Pianta di olivo Sant'Agostino
 
Tra tutte, per diffusione e duttilità suggeriamo sia la Santa Caterina, per la grossezza dei frutti, al pari dell'Ascolano, sia la Carolea, per le caratteristiche capacità di produrre olive adatte sia da olio che da confetto.
 
COME COLTIVARE LE PIANTE DI ULIVO
 
L'albero di olivo può certamente essere annoverato tra le piante mediterranee, per cui ad esso sono riservate le stesse cure.
 
Preparazione del terreno
 
Sia che si tratti di una grande impianto, sia di una piccola coltura, è sempre fondamentale, per chi trapianta in piena terra, effettuare un'adeguata preparazione del terreno. E' realmente indispensabile far trovare un terreno friabile alla pianta, con una certa profondità ottenuta grazie a un'aratura di almeno 60­/70 cm .Questo favorirà un più veloce e rigoglioso sviluppo dell'albero di olivo.
 
Nei terreni dalle caratteristiche irregolari, come ad esempio le colline, è fondamentale evitare alla pianta la presenta di ristagni, al fine di impedire l'insorgere di marciumi e asfissie radicali che andrebbero inevitabilmente a minare la salubrità del nostro oliveto. E' perciò fondamentale un'ottima conoscenza del terreno in modo da pianificarne un'attenta piantumazione.
 
Una volta che esiste un presupposto simile, è importante che la pianta possa avere il giusto nutrimento e con una certa continuità.
 
L'olivo è una pianta vorace, soprattutto di concimi azotati. Per questo motivo si consiglia di utilizzare il Nitrosprint (nitrato di calcio) alternato a ternari come 18­11­-18 oppure al 20-­20-20. Questo favorirà una crescita uniforme e senza sosta per la pianta. Di uguale supporto sarà anche la somministrazione di un concime a lenta cessione come ad esempio il Nitrophoska Gold. Al contrario dei primi, che sono idrosolubili e vanno somministrati due volte a settimana alternandoli, sciolti rigorosamente in acqua (2 grammi per litro), il Nitrophoska è invece un granulare da distribuire sul terreno al quale andrebbe mescolato grazie a una aratura superficiale, preferibilmente con aratro a dischi, di non oltre 40 centimetri di profondità.
 
TRATTAMENTI PER PIANTE DI OLIVO
 
Nella coltivazione di piante come l'olivo esistono vari fattori che rendono lo sviluppo più o meno celere o regolare e uno di questi è l'azione dell'insetto nocivo. Si tratta principalmente di insetti ad apparato boccale masticatore­succhiatore, i quali aggrediscono principalmente i tessuti teneri della pianta, localizzati sugli apici di nuova produzione.
 
Per questo motivo si consiglia di trattare con rigorosa cadenza quindicinale con efficaci prodotti come lo Steward, specifici contro questa tipica forma di insetto.
Oltre a questo, si consiglia invece di fare adeguati interventi anche per avversare il principale fungo nemico dell'olivo, ovvero l'Occhio di Pavone.
Questo si presenta con una caratteristica macchia nera e gialla a cerchi concentrici che appare sulla pagina superiore della foglia.
Si consiglia di iniziare ad effettuare i primi trattamenti a cavallo tra marzo ed aprile, quando l'umidità ambientale o dovuta alle piogge primaverili si combina alle più alte temperature del periodo, favorendo l'inesorabile insorgere di questo fungo. E' bene allora che la pianta di olivo di faccia trovare già preparata,  rivestita da una leggera pellicola di solfato di rame, somministrato su tutta la sua parte fogliare con una semplice irroratrice.
 
Un altro nemico giurato dell'olivo, forse il più temuto è la famosa “Mosca Olearia”: questo terribile insetto troppo spesso giunge sulle nostre piante per mandare a monte tutto il buon lavoro fatto sino a quel momento dall'agricoltore.
Come combattere la Mosca Olearia? Trattandosi dell'attacco verso il prodotto finale, spesso destinato alla vendita gastronomica o comunque alla trasformazione agro­alimentare, non ci sentiamo di consigliare in questo caso alcun prodotto chimico, bensì prodotti naturali. Oltre agli ormai consolidati prodotti a base di Caolino, possiamo utilizzare vari rimedi più empirici.
 
Innanzitutto è consigliabile effettuare una sorta di saggio per capire se abbiamo già della mosca circolante nei paraggi. A questo scopo possiamo utilizzare delle trappole al feromone, le quali attraggono con una certa efficacia gli individui “a spasso”. Appurata la presenza dell'incomodo insetto, procediamo alla preparazione di un rimedio rustico ma efficace. Si tratta di prendere una bottiglia di plastica sulla quale effettuare due buchi di pochi millimetri e introdurre in essa una miscela di ammoniaca, acqua e miele, oltre a dei residui putrescenti di pesce. Attratte dall'odore poco gradevole, per noi, le mosche entreranno nella bottiglia tramite i due forellini, dai quali però non potranno più uscire! Posizionando una bottiglia per pianta, potremmo facilmente avere la meglio sulla mosca olearia la quale scomparirà dalle nostre coltivazioni!
 
 
COLTIVAZIONE DELL'OLIVO IN VASO
 
Tutto quanto già scritto è universalmente valido tuttavia, per chi ha la passione e la voglia di voler coltivare un olivo in un vaso nel proprio terrazzo, deve unicamente avvalersi, per la buona riuscita della pianta, di un vaso ben forato alla sua base, e in aggiunta di un terriccio, possibilmente professionale e non universale, per piante mediterranee. Questo, essendo dotato di una struttura
leggera grazie alla torba ed alla quantità di pietroline in esso presenti, ha la caratteristica di favorire il drenaggio, evitando così l'insorgere di ristagni, per queste piante letali. Ottimale, oltre che per un discorso estetico, la scelta di un vaso in terracotta, in quanto sarebbe certamente garantito, grazie alla porosità dei materiali da cui questo è costituito, un migliore respiro per l'apparato radicale.
 
 
­OLIVO INNESTATO O DA TALEA?
 
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­Olivo innestato. Per tradizione siamo abituati a conoscere la diffusione di giovani piante di olivo innestate su olivastro tuttavia, negli ultimi venti anni, larga diffusione ha avuto la coltivazione di olivo da talea. Cosa significa? Quali sono le differenze?
Spesso, viaggiando in auto o passeggiando in aperta campagna sarà capitato a molti di noi di vedere delle piante di olivo crescere su banchi di roccia calcarea o addirittura su vere e proprie rocce. Ci sarà capitato di vedere olivi centenari erigersi maestosamente soli soletti in piena campagna senza supporto idrico. Come può accadere? Cosa permette a questa nobile pianta prestazioni tanto sbalorditive? La risposta è il portainnesto, il cui nome comune è Olivastro.
Le straordinarie proprietà dell'olivastro permettono all'olivo adattamenti estremi. L'olivastro è infatti capace di sviluppare un apparato radicale in profondità nel terreno, tanto da consentire all'olivo che innesteremo su di esso di sopravvivere in casi di forti stati siccitosi o di farsi strada tra le rocce qualora fosse necessario. Avere un olivo innestato su olivastro è certamente una garanzia.
 
L'olivo da talea o autoradicato, come suggerito da quest'ultimo termine, è una pianta che deriva dal radicamento di parti di pianta di olivo. Le sue prestazioni possono essere anche molto interessanti, in quanto la pianta da talea risulta
spesso essere più vigorosa già in vivaio e soprattutto garantisce una maggiore precocità nella coltivazione a frutto. Spesso viene coltivata in impianti intensivi a spalliera, in quanto il costo più basso della pianta giovane ne permette un impego più massiccio e razionale.
Nell'ottica di un impianto tradizionale, utilizzare olivi da talea comporterebbe per lo meno il sicuro uso, anche su pianta più adulta, di un impianto di irrigazione, in quanto la talea non garantisce troppa resistenza alla siccità. Inoltre è sconsigliabile l'uso dell'olivo da talea in luoghi troppo ventosi in quanto, il superficiale apparato radicale, non consentirebbe un adeguato ancoraggio al terreno, con il conseguente rovesciamento della pianta.

Produzione e vendita piante da orto Sardegna

­Durante l'arco dell'anno Flormediterranea produce e vende in Sardegna tutte le piante da orto per il giardino. La vendita è diretta al privato, alla grande distribuzione e ai negozi specializzati.
 
Per la primavera sono disponibili:
 
  • ­Piante di pomodori da insalata
  • ­­Piante di pomodoro Maxi Rio Grande
  • ­­­Piante di pomodoro san Marzano
  • ­­­Piante di pomodoro Marmande
  • ­­­Piante di pomodoro Pachino
  • ­­­Piante di pomodoro Ciliegia
  • ­­­Piante di melanzana tonda nera
  • ­­­Piante di melanzana tonda viola
  • ­­­Piante di melanzana lunga nera
  • ­­­Piante di peperone rosso quadrato
  • ­­­Piante di peperone giallo quadrato
  • ­­­Piante di peperone piccante Cayenna
  • ­­­Piante di peperone tondo Ciliegia da ripieno
  • ­­­Piante di peperone Paripa da ripieno
 
­Per quanto riguarda le piante di pomodori, peperoni e melanzane, essendo appartenenti alla stessa famiglia (solanacee), hanno caratteristiche molto simili.
 
 
PREPARAZIONE DEL TERRENO E IRRIGAZIONE PER PIANTE DI ORTAGGI
 
Consigliamo una preparazione del terreno profonda, almeno 40­/50 cm  al fine di favorire un buon sviluppo per l'apparato radicale e un conseguente sviluppo della parte aerea. Da non trascurare è l'eliminazione di ogni possibile ristagno, a cui in particolare le piante di melanzane sono molto sensibili. Quest'ultima varietà è molto sensibile agli eccessi idrici, il cui scarso gradimento è manifestato dall'afflosciamento della vegetazione in coincidenza con le ore calde. Questo accade perché l'apparato radicale sta subendo una parziale asfissia. E' pertanto necessario sospendere o ridurre al minimo le irrigazioni in modo da dare alla pianta la possibilità di far respirare l'apparato radicale, tanto da permettere a quest'ultimo la produzione di nuove radici che consentiranno alla pianta di superare lo stress momentaneo. Continuare ad irrigare con disinvoltura porterebbe la pianta a morte certa. Sono piante che hanno una resistenza medio buona alle basse temperature, riuscendo a produrre dei frutti anche intorno ai 10 gradi centigradi, naturalmente con tempistiche conseguenti. Se ne consiglia il trapianto non prima della metà/fine del mese di aprile per le piante di pomodori e non prima di metà maggio per melanzane e ancora pomodori, a meno che non si tratti di zone molto vicine al mare come ce ne sono molte in Sardegna, tali da poter godere di un clima mite e favorevole. Piantare le piante da orto in periodi precedenti ci costringe ad affidarci alla fortuna. Spesso infatti, nel mese di aprile, si hanno delle bellissime giornate diurne ma delle temperature notturne ancora basse. Per questo motivo le piante di ortaggi stentano a mettersi in moto. Quelle piantate a fine aprile o maggio risultano invece più disinvolte nello sviluppo e raramente subisco battute d'arresto, tanto, spesso, da superare le loro “colleghe” impiantate anche 20 giorni prima.
 
Per tutte queste “solanacee” può essere previsto, dal trapianto, un percorso di 60 giorni prima di effettuare il primo raccolto. Talvolta la pianta di pomodoro può essere leggermente più precoce mentre, il peperone, può richiedere sino ai 90 giorni per raggiungere una completa maturazione. In questo caso molto dipende dalla somministrazione quantitativa dell'acqua. Darne troppa potrebbe comportare una non maturazione del peperone che potrebbe rimanere sempre verde ma ugualmente commestibile.
 
Data la mole della vegetazione e l'abbondanza dei frutti, queste piante richiedono dei discreti quantitativi d'acqua, soprattutto a pianta adulta, in proporzione alle temperature più o meno elevate.
 
 
CONCIMAZIONE E CURA DELLE PIANTE DA ORTO
 
La concimazione di fondo con un concime a lenta cessione (Nitrophoska o Entek) è un passo obbligato. Si consiglia, specie nella fase di maturazione ed ingrossamento dei frutti, un apporto con del Nitrato di Potassio, indispensabile in questa fase per l'ingrossamento dei frutti ed il loro arricchimento di componente zuccherina. Tale tipologia di nitrato risulta importantissima per l'irrobustimento dei tessuti della pianta. Durante la fase di sviluppo, all' apertura dell'ombrello, ovvero ad un allargamento della pianta con decisione, è importante dare per irrorazione un coprente antiperonosporico come il solfato di
rame, naturalmente prima della fioritura. Questo tipo di solfato, dato in fioritura, potrebbe comportare la caduta del fiore. Utile anche l'intervento con un comunissimo antioidico, sempre in questa fase.
 
Dopo l'allegagione, ovvero la fecondazione del fiore, è importantissimo effettuare, a distanza di 15 giorni, un trattamento contro le nottue a base di Steward. La nottua attacca la pianta di pomodoro e le altre solanacee, colpendone soprattutto le parti tenere. I fiori, il piccolo frutticino o il medio frutto tenero, non sono purtroppo esenti da questa azione, per cui si corree spesso il rischio, non intervenendo tempestivamente, di illudersi di avere una gran produzione, che poi potrebbe tuttavia essere crivellata da questo vorace insetto!
 
Un altro temibile avversario da battere è il ragnetto rosso, soprattutto sulla melanzana. Per evitare trattamenti durante la fase di raccolta sono consigliabili almeno due interventi con un medio sviluppo della pianta! Il prodotto più efficace è il Rufast!
 
Altre piante da orto disponibili in abbondanza dalla tarda primavera:
 
 
  • Piante di anguria nera
  • ­Piante di anguria striata
  • ­Piante di zucchino chiaro
  • ­Piante di zucchino scuro
  • ­Piante di melone precoce
  • ­Piante di melone tardivo Tendral verde
 
­La famiglia delle Cucurbitacee, tra cui le specie sopraelencate, richiede per i suoi componenti dei trapianti che possano sconfinare in maggio inoltrato. Un'eccezione, a seconda della ubicazione geografica del terreno, può esserci per le zucchine, in quanto risultano più duttili e precoci. Anche in questo caso la preparazione del terreno deve garantire un minimo di profondità al fine di ottenere uno sviluppo vegetativo adeguato e non mandare le piante in stress idrico. E' fondamentale evitare ristagni , produttori di marciumi! Dal giorno del
trapianto le tempistiche di raccolta delle cucurbitacee sono solitamente di 60 giorni, ad eccezione dello zucchino che può invece darci dei frutti tra i 30 ed i 45 giorni.
 
Per quanto riguarda la lotta ai parassiti, questa ci avverte che il nemico numero uno è il ragno rosso (lo uccidiamo sempre con il Rufast) che solitamente compare a pianta adulta. Subito dopo il trapianto dobbiamo invece prestare attenzione alle coccinelle e agli afidi.
 
Anche in questo caso è indispensabile effettuare una abbondante concimazione di fondo con concimi chimici (Nitrophoska o Entek) oppure con del letame, spento. Durante la fase di ingrossamento dei frutti è consigliabile l'apporto di Nitrato di Potassio, tale da favorire l'ingrossamento di frutti e tessuti, oltre a fare aumentare il tasso zuccherino sulla polpa.
 
L'apporto dell'acqua è importantissimo dal momento che il frutto risulta fecondato, quando raggiunge le dimensione di una noce. Questo significa che uno scorretto apporto idrico in difetto può generare dei frutti più piccoli del solito, a volte deformi, o addirittura “abortiti” anche già con dimensioni ragguardevoli. Tale fenomeno, dove il frutto si presenta aggrinzito e deforme oltre che ingiallito, può essere causato anche da sbalzi termici repentini. Può colpire i frutti in qualsiasi momento, sia in quello post­fiorale che in prossimità della loro raccolta.
 
Per quanto riguarda le patologie funginee, a parte la peronospora, queste varietà sono molto sensibili all'oidio. Mentre anguria e melone hanno un ciclo più lungo e sono relativamente più resistenti, e per tanto ci permettono di poter trattare a copertura anche a medio sviluppo della pianta, zucchine e cetrioli sono invece più veloci nella fruttificazione (anche 30 gg), per cui, nell'ottica di un orto ad uso familiare è sconsigliato, dopo il quindicesimo giorno dal trapianto, qualsiasi intervento con prodotti chimici. Risulterebbe a nostro avviso  più pratico, impiantare ogni 30 giorni un lotto di entrambe le varietà, in modo da avere sempre dei lotti capaci di darci una produzione non trattata o solo in parte.
 
 
 
Per il periodo autunnale Flormediterrea dispone di ortaggi da foglia quali:
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  • ­Piante di prezzemolo
  • ­­Piante di cipolla ramata
  • ­Piante di cipolla bianca
  • ­­Piante di cipolla dorata
  • ­­Piante di lattuga romana
  • ­­Piante di lattuga cappuccio
  • ­­Piante di cavolfiore mat.65 gg
  • ­­Piante di cavolfiore mat.90 gg
  • ­­Piante di cavolfiore mat.120 gg
  • ­­Piante di cavolo verza
  • ­­Piante di cavolo cappuccio
  • ­­Piante di cavolo viola
  • ­­Piante di cavolo di Bruxelles
 
­Per quanto riguarda le piante di ortaggi da foglia, invece, essi soffrono molto meno di malattie funginee tuttavia, è fondamentale più che per altre varietà, accertarsi che il terreno sia lavorato con una profondità minima di almeno cm 50, dato il caratteristico comportamento fitonante dell'apparato radicale di queste specie.
 
Sono colture prevalentemente potassofile, per cui, in aggiunta al solito concime di fondo costituito da Nitrophoska o Entek tra i chimici e letame tra i naturali, è importante accompagnarne la crescita con del Nitrato di Potassio.
 
Gli insetti da combattere sono nottue e cavolaie, facilmente debellabili con STEWARD (15GRX100LT).
 
Le tempistiche di maturazione, nel periodo estivo, si aggirano intorno ai 60 giorni , eccetto che per cipolle e finocchi i quali richiedono generalmente 90 giorni.
 
Per i cavolfiori abbiamo invece tempistiche differenti, in quanto sono ormai state selezionate varietà aventi rispettivamente 65, 90 e 120 giorni di tempo necessario dal trapianto per la raccolta.

Produzione e vendita Agrumi in Sardegna

Gli agrumi sono una fantastica tipologia di pianta ed è ormai diffusissima in tutti i giardini del mediterraneo e in molte verande del nord Italia ed Europa. L'agrume è una pianta molto versatile, di elevatissima resistenza sia alle alte temperature sia ai traumi.

 
Flormediterranea produce e consegna in tutta la Sardegna piante di agrumi accuratamente selezionate e fornisce, attraverso personale altamente qualificato, il supporto professionale necessario per ottimizzarne al massimo la resa. Una vasta scelta tra concimi, vasi, terricci, anticrittogamici e antiparassitari completano la fornitura indispensabile per una crescita rigogliosa e ricca di soddisfazioni.

COLTURA IN TERRAZZO E IN PIENA TERRA DEGLI AGRUMI
La pianta di agrumi, oltre che in piena terra, è in grado di dare grandi soddisfazioni anche coltivandola in terrazzo all'interno di un vaso. Per una crescita corretta e armoniosa dell'agrume, le caratteristiche del vaso devono essere ben definite: deve essere il più grande possibile e presentare fori alla sua base. Sono idonei i vasi di plastica ma migliori risultano i vasi di terracotta, i quali, favoriscono il respiro delle radici.

CONCIMAZIONE PIANTA DI AGRUMI
Indispensabile è certamente la scelta della tipologia di terriccio che, per gli agrumi, deve essere ben strutturato e assolutamente drenante. Per questo motivo è sempre buona prassi utilizzare terricci professionali, sempre per piante mediterranee. Lo sviluppo è in questo modo garantito.
 
Naturalmente, pur essendoci la base di un buon terriccio che già contenga del concime a lenta cessione compreso nella propria struttura, la pianta di agrumi deve essere preferibilmente aiutata con delle concimazioni regolari 2-3 volte per settimana. Consigliamo per questo motivo concimi idrosolubili, sbilanciati sull'azoto, come NITROSPRINT(nitrato di calcio) e 18-11-10 o 20-20-20.
Si badi bene che le concimazioni degli agrumi con i suddetti prodotti sono da effettuarsi solo con l'arrivo della primavera, non prima di fine marzo e i primi di aprile, quando cioè la pianta inizia a produrre della nuova vegetazione e dà quindi segnali di crescita. La produzione dei nuovi getti è il segnale che l'apparato radicale della pianta di agrumi si è rimesso in movimento e ha quindi bisogno di essere alimentato.
 
Sospendere nel mese di ottobre le fertirrigazioni non significa comunque smettere di concimare in quanto, attorno al piede in piena terra o sulla superficie in vaso, può essere collocato del concime a lenta cessione quale il NITROPHOSKA GOLD. Questo permetterà alla pianta di ben sopportare il dilavamento dovuto alle piogge e alle irrigazioni invernali, non facendole mancare le sostanze nutritive di base.


ACARI E INSETTI DEGLI AGRUMI
E' necessario porre attenzione anche a insetti e acari.
INSETTI DEGLI AGRUMI - Il nemico numero uno di qualsiasi pianta di agrumi è senz'altro la larva minatrice. Essa aggredisce esclusivamente le parti tenere della pianta, agendo sulla pagina inferiore della foglia, determinandone un accartocciamento che poi andrà a deturpare la pianta bloccandone lo sviluppo. Onde evitare il dilagare di questo insetto, è sufficiente agire con tempestività a partire dai primi giorni di maggio. E' infatti in questo periodo che, con l'innalzarsi delle temperature, la mosca minatrice deposita le sue larve che in questo contesto operano. A partire da maggio ripetere il trattamento il 1 luglio ed il primo di ogni mese sino ad ottobre compreso. E' risolutivo l'uso del prodotto “CONFIDOR”, prestando attenzione a somministrarlo sciolto in acqua ( un litro ogni 1000 litri) e in fertirrigazione, ossia mescolato all'acqua di irrigazione. La somministrazione fogliare di questo prodotto risulta essere solo palliativa.
ACARI DEGLI AGRUMI - L'acaro da combattere per le piante di agrumi è invece il temibile ragno rosso, il quale prolifera con le alte temperature. In caso di attacchi lievi o di azione preventiva, possiamo utilizzare il naturale sistema dell'acqua fredda sulla foglia, la mattina presto. Qualora invece vi fossero attacchi massicci di ragnetto rosso, risulta inevitabile l'uso di prodotti chimici assai efficaci come il RUFAST, somministrato con una qualsiasi pompa irroratrice sull'apparato fogliare almeno una volta ogni dieci giorni a partire dal mese di maggio.


AGRUMI ORNAMENTALI
Se vogliamo intendere poi il nostro agrume come pianta ornamentale e vogliamo darle un certo arrotondamento nelle forme, questo è possibile operando delle periodiche spuntature sugli apici teneri della pianta, ogni 12 centimetri. In questo modo avrete un perfetto palloncino! Tutto quanto scritto sopra è naturalmente valido anche per gli agrumi coltivati in piena terra. Per questi, tuttavia, si consiglia invece di eseguire una preparazione del terreno che sia il più accurata possibile.

 
COME PIANTARE UNA PIANTA DI AGRUMI
Si sconsiglia vivamente la creazione di una buca per il trapianto che sia fatta con una trivella. Questo attrezzo infatti, pur rendendo l'operazione meccanicamente più agevole, rischia di creare con il suo movimento concentrico delle pareti molto costipate, tali da costituire quasi un vaso di terra dove posizionare la zolla contenuta nel vaso in plastica. Cosa comporta tutto questo? Con i primi caldi le radici inizierebbero a muovere i primi passi e con essi troverebbe un ambiente poco accogliente essendo il terriccio poco friabile ed costipato. Di conseguenza la pianta di agrumi potrebbe sviluppare il proprio apparato radicale solo all'interno di questa buca trivellata, riuscendo solo dopo molti anni a spaccare queste mura così resistenti.  Ciò che invece consigliamo vivamente è invece la preparazione della buca con mani proprie o al massimo con un mini escavatore in maniera da fare trovare alla pianta terra mossa e immediatamente friabile. Sarebbe utile, in presenza di terreni molto ricchi di argilla, poter ammorbidirli e scioglierli con del terriccio o anche solo con della sabbia, mischiandola alla terra. Uno sviluppo ottimale della pianta di agrumi è garantito.

Vi aspettiamo all'interno del nostro punto vendita per l'acquisto di piante di agrumi prodotte direttamente da noi.

Viti Innestate disponibili

Da Flormediterranea trovi in vendita i migliori vitigni accuratamente selezionati. La commercializzazione avviene in tutta la Sardegna con consegne rapide e sicure.
 
 
Vitigni Autoctoni Sardi a Bacca Rossa:
  • Bovale Grande
  • Bovale Sardo
  • Cagnulari
  • Cannonau
  • Carignano
  • Girò
  • Monica
  • Pascale di Cagliari
 
Vitigni Autoctoni Sardi a Bacca Bianca:
  • Nasco
  • Semidano
  • Vermentino
 
Vitigni a Bacca Rossa Nazionali e Internazionali:
  • Barbera
  • Cabernet Franc
  • Cabernet Sauvignon
  • Ciliegiolo
  • Dolcetto
  • Malvasia Nera di Lecce
  • Merlot
  • Montepulciano
  • Nebbiolo
  • Pinot Nero
  • Sangiovese
  • Sirah
 
 
Vitigni a Bacca Bianca Nazionali e Internazionali:
  • Chardonnay
  • Malvasia di Candia Aromatica
  • Moscato Bianco
  • Pinot Grigio
  • Sauvignon Blanc
  • Trebbiano Toscano
  • Vernaccia di San Gimignano
 
 
Uva da Tavola Varietà Bianca e Rossa:
  • Alphonse Lavallee
  • Cardinal
  • Italia
  • Matilde
  • Michele Palieri
  • Moscato d'Amburgo
  • Pizzutello Bianco
  • Regina
  • Regina dei Vigneti
  • Sultanina
  • Taloppo
  • Victoria

Vendita Viti Innestate

In oltre 25 anni di lavoro Flormediterranea Vivai si è distinta nel dare un importante contributo allo sviluppo della viticoltura sarda. La passione per il prodotto Vino e l'approfondimento ampelografico ci pongono oggi sul più alto gradino nella salvaguardia dei vitigni autoctoni regionali.
 
Troverete infatti tra le nostre disponibilità, oltre alle migliori selezioni di vitigni nazionali e internazionali, anche numerosi vitigni che sembravano essere già sul viale del tramonto e il cui ricordo dovesse scomparire con i vecchi vigneti di cui facevano parte. La nostra passione li ha salvati! Taloppo, Pascale, Girò sono solo alcuni gioielli della nostra selezione.
 
Alcuni anni fa abbiamo pensato di unire questo lavoro attento e approfondito alla cinquantennale esperienza dei vivaisti operanti nella zona di Rauscedo. Questo matrimonio si è rivelato vincente e oggi, in questo polo vivaistico internazionale, si coltivano oltre 200 milioni di viti innestate distribuite in tutto il mondo. Dalle mani di questi artigiani del verde nasce un prodotto di indiscutibile qualità che costituisce la colonna portante nel modo di pensare un vigneto moderno. Passione e ricerca, oltre all'assoluta garanzia nella certificazione dei nostri materiali, sono i nostri punti di forza.
 
 
Buona vendemmia!