Produzione e vendita olivi Sardegna

Tra tutte le piante da esterno prodotte e vendute da Flormediterranea, l'olivo è sicuramente quella privilegiata. Essendo largamente diffusa in tutto il territorio  della Sardegna e avendo il nostro vivaio una rete di vendita estesa, abbiamo ampliato la gamma varietale, in modo da dare risposta a qualsiasi richiesta proveniente da territori aventi tradizioni agronomiche differenti.
 
PIANTA DI OLIVO BOSANA: tra tutti spicca la BOSANA , varietà diffusa in tutta la Sardegna, ma soprattutto nel centro nord dell'isola. Questa varietà, pur essendo da manuale catalogata come oliva a doppia attitudine (olio+confetto), è utilizzata principalmente per la macinazione, da cui deriva, in base al momento della stessa, un olio più o meno piccante  avente il caratteristico sentore di carciofo.
 
PIANTA DI OLIVO SEMIDANA: olivo coltivato nella omonima zona del “Semidano”, ha delle caratteristiche straordinarie. Pianta vigorosa, di ottima produttività, dalla tipica oliva di forma rotonda con un brillante colore amaranto a maturazione. Ottima resistenza verso mosca olearia e occhio di pavone! Data la grossezza del frutto e la moderata grandezza del suo nocciolo, si tratta di una tipica varietà a doppia attitudine.
 
 
PIANTA DI OLIVO NERA DI GONNOS: varietà diffusa omogeneamente in tutta la Sardegna, tipicamente di duplice attitudine, recante un portamento non troppo vigoroso, con olive di medio/­grossa pezzatura. Diffusa in tutta l'isola, risulta essere mediamente delicata rispetto a malattie come l'occhio di pavone ed esposta ad attacchi di mosca olearia.
 
 
Al fianco di queste varietà, vi è la produzione delle cosiddette varietà nazionali, da olio, come :
 
PIANTA DI OLIVO LECCINO - Varietà estremamente vigorosa e dal portamento elegante e che bene si adatta ai climi della Sardegna. Avendo una certa naturale precocità, si consiglia maggiormente il trapianto in zone collinari o di montagna in quanto, se piantata in pianura o non distante dal mare, produce una maturazione troppo precoce, vedendo la totale invaiatura del frutto addirittura in agosto o settembre, quando i nostri frantoi sono ancora chiusi.
 
PIANTA DI OLIVO FRANTOIO -  Diverso è invece il comportamento del Frantoio: varietà che è coltivata ormai da diversi decenni in Sardegna e che presenta caratteristiche molto simili rispetto ad una BOSANA. Molto delicata verso l'occhio di pavone e la mosca olearia, produce anch'essa un olio dal tipico sentore di carciofo.
 
 
Impollinatori:
 
Data la larghissima diffusione degli oliveti su tutto il territorio regionale, solitamente non è d'uso l'utilizzo di varietà impollinatrici. Nella impostazione di un oliveto moderno e razionale, se ne consiglia però vivamente la presenza, nella misura del 10­/20% della coltivazione.
 
In particolare ci sbilanciamo nel consigliare su tutte la varietà:
 

PIANTA DI OLIVO PENDOLINO - Ottima da olio, essa si distingue per la vigoria e la conseguente produttività, oltre che per le caratteristiche agronomiche molto simili alla BOSANA. In aggiunta a queste già citate varietà da olio, ci sentiamo di proporre anche le seguenti varietà da confetto tra cui:
 
  • Pianta di olivo Carolea
  • Pianta di olivo Uovo di Piccione
  • Pianta di olivo Bella di Spagna
  • Pianta di olivo Santa Caterina
  • Pianta di olivo Ascolana
  • Pianta di olivo Nocellara del Bellice
  • Pianta di olivo Nocellara Messinese
  • Pianta di olivo Nocellara Etnea
  • Pianta di olivo Sant'Agostino
 
Tra tutte, per diffusione e duttilità suggeriamo sia la Santa Caterina, per la grossezza dei frutti, al pari dell'Ascolano, sia la Carolea, per le caratteristiche capacità di produrre olive adatte sia da olio che da confetto.
 
COME COLTIVARE LE PIANTE DI ULIVO
 
L'albero di olivo può certamente essere annoverato tra le piante mediterranee, per cui ad esso sono riservate le stesse cure.
 
Preparazione del terreno
 
Sia che si tratti di una grande impianto, sia di una piccola coltura, è sempre fondamentale, per chi trapianta in piena terra, effettuare un'adeguata preparazione del terreno. E' realmente indispensabile far trovare un terreno friabile alla pianta, con una certa profondità ottenuta grazie a un'aratura di almeno 60­/70 cm .Questo favorirà un più veloce e rigoglioso sviluppo dell'albero di olivo.
 
Nei terreni dalle caratteristiche irregolari, come ad esempio le colline, è fondamentale evitare alla pianta la presenta di ristagni, al fine di impedire l'insorgere di marciumi e asfissie radicali che andrebbero inevitabilmente a minare la salubrità del nostro oliveto. E' perciò fondamentale un'ottima conoscenza del terreno in modo da pianificarne un'attenta piantumazione.
 
Una volta che esiste un presupposto simile, è importante che la pianta possa avere il giusto nutrimento e con una certa continuità.
 
L'olivo è una pianta vorace, soprattutto di concimi azotati. Per questo motivo si consiglia di utilizzare il Nitrosprint (nitrato di calcio) alternato a ternari come 18­11­-18 oppure al 20-­20-20. Questo favorirà una crescita uniforme e senza sosta per la pianta. Di uguale supporto sarà anche la somministrazione di un concime a lenta cessione come ad esempio il Nitrophoska Gold. Al contrario dei primi, che sono idrosolubili e vanno somministrati due volte a settimana alternandoli, sciolti rigorosamente in acqua (2 grammi per litro), il Nitrophoska è invece un granulare da distribuire sul terreno al quale andrebbe mescolato grazie a una aratura superficiale, preferibilmente con aratro a dischi, di non oltre 40 centimetri di profondità.
 
TRATTAMENTI PER PIANTE DI OLIVO
 
Nella coltivazione di piante come l'olivo esistono vari fattori che rendono lo sviluppo più o meno celere o regolare e uno di questi è l'azione dell'insetto nocivo. Si tratta principalmente di insetti ad apparato boccale masticatore­succhiatore, i quali aggrediscono principalmente i tessuti teneri della pianta, localizzati sugli apici di nuova produzione.
 
Per questo motivo si consiglia di trattare con rigorosa cadenza quindicinale con efficaci prodotti come lo Steward, specifici contro questa tipica forma di insetto.
Oltre a questo, si consiglia invece di fare adeguati interventi anche per avversare il principale fungo nemico dell'olivo, ovvero l'Occhio di Pavone.
Questo si presenta con una caratteristica macchia nera e gialla a cerchi concentrici che appare sulla pagina superiore della foglia.
Si consiglia di iniziare ad effettuare i primi trattamenti a cavallo tra marzo ed aprile, quando l'umidità ambientale o dovuta alle piogge primaverili si combina alle più alte temperature del periodo, favorendo l'inesorabile insorgere di questo fungo. E' bene allora che la pianta di olivo di faccia trovare già preparata,  rivestita da una leggera pellicola di solfato di rame, somministrato su tutta la sua parte fogliare con una semplice irroratrice.
 
Un altro nemico giurato dell'olivo, forse il più temuto è la famosa “Mosca Olearia”: questo terribile insetto troppo spesso giunge sulle nostre piante per mandare a monte tutto il buon lavoro fatto sino a quel momento dall'agricoltore.
Come combattere la Mosca Olearia? Trattandosi dell'attacco verso il prodotto finale, spesso destinato alla vendita gastronomica o comunque alla trasformazione agro­alimentare, non ci sentiamo di consigliare in questo caso alcun prodotto chimico, bensì prodotti naturali. Oltre agli ormai consolidati prodotti a base di Caolino, possiamo utilizzare vari rimedi più empirici.
 
Innanzitutto è consigliabile effettuare una sorta di saggio per capire se abbiamo già della mosca circolante nei paraggi. A questo scopo possiamo utilizzare delle trappole al feromone, le quali attraggono con una certa efficacia gli individui “a spasso”. Appurata la presenza dell'incomodo insetto, procediamo alla preparazione di un rimedio rustico ma efficace. Si tratta di prendere una bottiglia di plastica sulla quale effettuare due buchi di pochi millimetri e introdurre in essa una miscela di ammoniaca, acqua e miele, oltre a dei residui putrescenti di pesce. Attratte dall'odore poco gradevole, per noi, le mosche entreranno nella bottiglia tramite i due forellini, dai quali però non potranno più uscire! Posizionando una bottiglia per pianta, potremmo facilmente avere la meglio sulla mosca olearia la quale scomparirà dalle nostre coltivazioni!
 
 
COLTIVAZIONE DELL'OLIVO IN VASO
 
Tutto quanto già scritto è universalmente valido tuttavia, per chi ha la passione e la voglia di voler coltivare un olivo in un vaso nel proprio terrazzo, deve unicamente avvalersi, per la buona riuscita della pianta, di un vaso ben forato alla sua base, e in aggiunta di un terriccio, possibilmente professionale e non universale, per piante mediterranee. Questo, essendo dotato di una struttura
leggera grazie alla torba ed alla quantità di pietroline in esso presenti, ha la caratteristica di favorire il drenaggio, evitando così l'insorgere di ristagni, per queste piante letali. Ottimale, oltre che per un discorso estetico, la scelta di un vaso in terracotta, in quanto sarebbe certamente garantito, grazie alla porosità dei materiali da cui questo è costituito, un migliore respiro per l'apparato radicale.
 
 
­OLIVO INNESTATO O DA TALEA?
 
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­Olivo innestato. Per tradizione siamo abituati a conoscere la diffusione di giovani piante di olivo innestate su olivastro tuttavia, negli ultimi venti anni, larga diffusione ha avuto la coltivazione di olivo da talea. Cosa significa? Quali sono le differenze?
Spesso, viaggiando in auto o passeggiando in aperta campagna sarà capitato a molti di noi di vedere delle piante di olivo crescere su banchi di roccia calcarea o addirittura su vere e proprie rocce. Ci sarà capitato di vedere olivi centenari erigersi maestosamente soli soletti in piena campagna senza supporto idrico. Come può accadere? Cosa permette a questa nobile pianta prestazioni tanto sbalorditive? La risposta è il portainnesto, il cui nome comune è Olivastro.
Le straordinarie proprietà dell'olivastro permettono all'olivo adattamenti estremi. L'olivastro è infatti capace di sviluppare un apparato radicale in profondità nel terreno, tanto da consentire all'olivo che innesteremo su di esso di sopravvivere in casi di forti stati siccitosi o di farsi strada tra le rocce qualora fosse necessario. Avere un olivo innestato su olivastro è certamente una garanzia.
 
L'olivo da talea o autoradicato, come suggerito da quest'ultimo termine, è una pianta che deriva dal radicamento di parti di pianta di olivo. Le sue prestazioni possono essere anche molto interessanti, in quanto la pianta da talea risulta
spesso essere più vigorosa già in vivaio e soprattutto garantisce una maggiore precocità nella coltivazione a frutto. Spesso viene coltivata in impianti intensivi a spalliera, in quanto il costo più basso della pianta giovane ne permette un impego più massiccio e razionale.
Nell'ottica di un impianto tradizionale, utilizzare olivi da talea comporterebbe per lo meno il sicuro uso, anche su pianta più adulta, di un impianto di irrigazione, in quanto la talea non garantisce troppa resistenza alla siccità. Inoltre è sconsigliabile l'uso dell'olivo da talea in luoghi troppo ventosi in quanto, il superficiale apparato radicale, non consentirebbe un adeguato ancoraggio al terreno, con il conseguente rovesciamento della pianta.